Discarica Bussi: pochi soldi, niente fatto


Pescara – (Nella foto l’area della discarica evidenziata dall’alto) – Per la bonifica dell’immensa discarica dei veleni tra Bussi e Popoli, lungo il fiume Pescara e i percorsi di strade, autostrada e ferrovia, non è stato fatto nulla e per di più mancano le risorse sufficienti per un qualsiasi intervento risolutivo. Emerge da un dibattito, tenutosi oggi a Pescara, nel corso del quale c’è stata una vivace contrapposizione tra il commissario Goio e l’ambientalista Damiani. I veleni, intanto, continuano a finire nel fiume e poi nel mare di Pescara. “Abbiamo poche risorse per fare tutto nella discarica di Bussi sul Tirino: 2 milioni di euro per la messa in sicurezza, di cui ne abbiamo usati circa 200.000, e spenderemo circa 1.300.000 per l’operazione di copertura, ma per la bonifica servirebbero centinaia di milioni di euro che non abbiamo”. Lo ha detto Adriano Goio, commissario governativo nominato per gestire bonifica, messa in sicurezza e futuro della discarica scoperta negli anni scorsi a Bussi a poca distanza dal fiume Pescara. Goio e’ intervenuto ad un incontro pubblico promosso dall’Associazione Articolo 3 che ha messo a confronto tecnici, istituzioni e associazioni ambientaliste proprio sul sito. Goio ha aggiunto che non gli e’ “stata data la possibilita’ di agire – ha detto – perche’ il sito e’ sotto sequestro. Posso entrare ma non posso fare nulla, perche’ il terreno ha dei proprietari contro cui abbiamo agito tramite ricorso”. Giovanni Damiani, a capo del coordinamento di associazioni Bussiciriguarda, ha sottolineato, rivolgendosi a Goio, che “ad oggi non e’ stato fatto ancora nulla, nel sito di Bussi, malgrado la situazione sia grave, gravissima. Le sostanze sotterrate nel terreno sono sostanze tossiche persistenti, il cui potere inquinante non si ferma, quindi, ammassate da tre anni in una situazione di pericolosita’ estrema per la catena alimentare, con rischi di permeazione ulteriore nel terreno. Il commissario non ha fatto nulla e il progetto di copertura per la messa in sicurezza d’emergenza che presenta e’ improponibile, perche’ non risolve nulla e arriva aldila’ di tempi che avrebbero dovuto essere ben diversi”. Antonella Allegrino, che guida l’associazione Articolo 3 ha sottolineato di aver “lavorato per mettere insieme voci che pubblicamente non si erano mai incontrate. Questo incontro sara’ il punto di partenza, al fine di stimolare iniziative e riflessioni da parte di istituzioni e cittadini per dare alla comunita’ una risposta chiara che aspetta da tempo, come uno studio epidemiologico”.


15 Settembre 2010

Categoria : Cronaca
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