Debiti, ci ritroviamo peggio di prima


L’Aquila – SGOMENTO: CONTI SBALLATI E SCOPERTI SOLO OGGI – La battaglia politica punta i mirini su un unico obiettivo: il presidente Chiodi. Gli sparano addosso tutti, penserà forse di sparargli anche qualche suo alleato. Quando lo vedrà più debole, s’intende… Lo attaccano i partiti di opposizione, PD in testa. Italia dei Valori annuncia, per bocca del senatore Mascitelli, interrogazioni parlamentari domani su “conti taroccati”. L’UDC, dice l’on. De Laurentiis, si proclama sgomento. Melilla, sinistra e libertà, esorta perentorio: “Faccia qualcosa, oppure di dimetta”. D’Alessandro del PD dice in Tv. “Qualcosa saremmo anche disposti a fare per riparare questo guasto, ma…”. Il buco da 360 milioni di euro scoperto nella sanità è obiettivamente sconcertante per tutti gloi abruzzesi: esce in ritardo, avvelena l’ultimo mese dell’anno, toglie il sonno al presidente e gli fa dire sempre con maggiore debolezza nelle convinzioni che “non si ricorrerà a nuove tasse”. Oppure “taglieremo tutto ciò che c’è da tagliare”. Ma hai voglia a grattare il fondo del barile. Qui i tagli alla sanità e gli ospedali che da minori diventano striminziti oppure in qualche caso proprio ex e basta, hanno già suscitato valanghe di proteste, cortei, salite sui tetti, dichiarazioni politiche al vetriolo. Non deve essere stata una domenica, per di più prenatalizia, serena, quella trascorsa dal presidente Chiodi, al quale più d’uno, comunque, chiede e chiederà: ma chi li fa i conti in Regione? Chi non si è accorto di questi debiti sanitari risalenti a diversi anni fa? Possibile che la sanità sia il primo dei problemi, e possa accadere che sfuggono 360 milioni di debiti per di più vecchi di anni? Desolante. La gente, con le pezze sui glutei ormai, si domanda: a chi siamo affidati, se le cose vanno in questo modo? Cosa rimane da fare per il presidente Chiodi? Da quanto si apprende oggi (quando gli argomenti sono seri, non arrivano mai comunicati stampa: quelli sono soltanto elogiativi e celebrativi), il presidente-economista (è il suo mestiere rattoppare conti squilibrati e rimetterli in ordine) avrebbe in animo di chiedere un mutuo di 200 milioni di euro al Governo, restituibile in 30 anni, naturalmente con gli interessi. E anche di adoperare i fondi FAS o quel che rimane, forse 150 milioni. Ma questo significa che i normali destinatari non avranno più i fondi FAS. Se tiri su la coperta corta, scopri i piedi, non c’è da fare. Chi piangerà se i fondi FAS finiranno per pagare gli spaventosi debiti della sanità?


05 Dicembre 2010

Categoria : Economia | Politica
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