Anemia equina, bluff della malasanità


Ofena - (Immagine da zun zun.cu) – Scrive Dino Rossi del Cospa Abruzzo: “Anemia equina: un altro bluff della mala sanità veterinaria e soldi rubati alla collettività per una malattia fantasma. Forse non ci crederete ma le cose non stanno come tutti credono di sapere sulla malattia infettiva dei cavalli. Una malattia, accantonata dai veri veterinari nel lontano 1954, sia per i professionisti di allora, sia per il ministero della salute, che per gli istituti zoo-profilattici, fu ritenuta di poca rilevanza, in quanto non pericolosa per l’uomo e neanche per il cavallo stesso.
Oggi a distanza di cinquant’anni i nuovi professionisti laureatisi con i soldi dei loro genitori allevatori, hanno studiato tanto che alla fine non sapevano più cosa analizzare, quindi hanno pensato bene di rovistare nei cassetti chiusi a chiave dei loro predecessori. Hanno riportato alla luce un cimelio di malattia creando allarme su tutto il territorio con la scusa di salvare i cavalli. Invece noi la pensiamo diversamente; forse volevano salvaguardare le loro tasche!!?
Visto che di allevatori ne sono rimasti pochi, i loro figli sono diventati quasi tutti veterinari con scarsi posti d’impiego. Cosa fare per crearsi lo stipendio? Semplice. Perché non tirare fuori dal cassetto quella vecchia malattia? Non hanno perso tempo, qualche buontempone si è messo subito all’opera pensando bene anche di informare il Ministero della salute, il quale non aspettava altro per riesumare un caso morto e sepolto. Da ricerche fatte, le Regioni con casi epidemiologici accertati sono riconducibili all’Abruzzo, Molise, Lazio ed Umbria. In seguito, il Ministero nel 2007, predisponeva per le regioni interessate il piano di sorveglianza per l’eradicazione dell’anemia equina. Ad oggi nulla è stato fatto, in quanto nella zona di Ofena e Navelli sono stati riscontrati casi positivi. Come è possibile che a distanza di due anni non sia stata ancora debellata la malattia? Forse più di qualcuno non ha fatto il suo dovere e per questo i giovani cavalieri dell’Abruzzo interno sono indignati nei confronti di questi enti, i quali si sono limitati a predisporre l’abbattimento degli equidi. I cavalli ai quali è stato predisposto l’abbattimento erano animali sani in quanto i proprietari a loro spese avevano ottemperato all’ordinanza sopracitata. Quello che non si comprende è che agli altri animali le analisi vengono fatte a spese dallo stato, mentre per i cavalli sono proprietari a dover affrontare le spese di profilassi. Ora gli allevatori dell’aquilano sono costretti a pagare lo sbaglio degli altri, che nessuno rimborserà.
Noi del Cospa Abruzzo, in tutta questa vicenda vediamo una disparità di trattamento tra allevatori e una velata speculazione economica e tante omissioni d’ufficio, visto che tra allevatori di cavalli ci sono anche persone di un certo peso come Giudici e Magistrati, noi ci appelliamo a loro affinché facciano chiarezza su questa storia intrigante a favore sempre dei soliti ignoti”.


17 Dicembre 2010

Categoria : Cronaca
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