Casa Studente, Perilli: “Gestione privata di una struttura realizzata con fondi pubblici”
L’Aquila- “Grazie a un atto notarile sottoscritto in maniera riservata la Regione Abruzzo ha affidato a un privato, cioè la Curia aquilana, la gestione di una struttura realizzata con fondi pubblici”.
Questo il commento del consigliere comunale Enrico Perilli (Prc), dopo la presa d’atto della risposta, che è stata fornita in aula dall’assessore al Patrimonio Silvana Giangiuliani, all’interpellanza sulla gestione della Casa dello Studente, presentata dallo stesso consigliere durante la seduta consiliare di ieri,.
“La struttura – ha dichiarato Perilli – è stata realizzata con fondi pubblici, messi a disposizione dalla Regione Lombardia, su terreni originariamente non edificabili e per i quali il consiglio comunale aveva votato una modifica di destinazione d’uso, proprio sulla base dell’accordo di programma che sanciva il trasferimento della proprietà al Comune dell’Aquila, il quale, a sua volta, ne cedeva la gestione alla Regione Abruzzo, che l’avrebbe esercitata attraverso l’Adsu (Azienda per il diritto allo studio universitario), sua emanazione. In realtà – ha proseguito Perilli – come ha confermato nella sua relazione tecnica l’assessore Giangiuliani intervenendo in aula – la Regione Lombardia, la Regione Abruzzo e la Curia, con un atto notarile “riservato”, hanno stabilito che la gestione della struttura fosse in capo alla Curia, contravvenendo agli accordi sanciti ufficialmente con il Comune dell’Aquila”.
“In questo modo – ha dichiarato ancora Perilli – si è consumato un vergognoso inganno ai danni del consiglio comunale, che con il suo voto ha deliberato l’edificabilità dei terreni sulla base di un accordo che decretava la gestione pubblica della struttura, e degli stessi cittadini aquilani. Un bene realizzato con fondi pubblici è dunque ora gestito in maniera privatistica, vale a dire senza la necessaria garanzia che gli alloggi vadano assegnati a titolo gratuito a studenti meritevoli e con basso reddito e senza la necessaria pubblicità di bandi e graduatorie. Una vergogna della quale deve rispondere il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il quale ha commesso un atto di inaccettabile presa in giro del consiglio comunale dell’Aquila, rendendosi responsabile di un fatto gravissimo davanti all’intero Paese, poiché la tragedia che ha colpito L’Aquila e di cui la casa dello studente è stato un drammatico simbolo, appartiene a tutta la nazione, e poiché questa “sveltina” con relativo regalo alla Curia è stata attuata con i soldi di tutti gli italiani”.
“Un ultimo commento – ha concluso il consigliere del Prc – è anche per l’atteggiamento della Curia aquilana, che smentisce con i fatti i propri lodevoli propositi di solidarietà e di correttezza nelle politiche della ricostruzione, sulle quali interviene spesso e volentieri, anche bacchettando la politica”.
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