Dragaggio, domani vertice romano


Pescara – INTANTO CRESCE IL RISCHIO ESONDAZIONE – A voler indagare, nessuno saprebbe veramente spiegare perchè il dragaggio dei fondali nel porto canale di Pescara non si è fatto, e soprattutto perchè non si fa. E’ tutto pronto, persino i soldi, c’è la ditta incaricata, si sa quanti fanghi prelevare e dove scaricarli. Ma il dragaggio non parte e nemmeno si può ritenere imminente l’inizio dei lavori. Intanto, aumenta il rischio inondazione, perchè è la stagione delle piogge e perchè i fondali sempre più alti e in crescita aprono la strada al disastro. Lo rendono possibile e probabile, più che prevedibile, perchè anche un bambino capirebbe come stanno le cose. Ma la burocrazia no, quella non capisce e la situazione non si sblocca. Ora si parla di un macchinario per il monitoraggio dei materiali che in Italia non esiste. Ne hanno in Svezia, e bisognerebbe farli arrivare da lassù fino a Pescara. E’ sconcertante che in Italia non vi sia un’attrezzatura del genere, e che gli ambientalisti bercianti e gracchianti su ogni situazione ambientale non lo abbiano mai rivelato. O saputo.
Domani il commissario Guerino Testa, che evidentemente autentici poteri non ne ha, andrà a Roma con altri esponenti della città, Non ci sarà, per protesta, Daniele Bucci. La pattuglia dei disorientati pescaresi andrà al Ministero dell’ambiente, dove ad attenderla dovrebbero esserci pezzi grossi della dirigenza. Non esponenti politici, si dice. A Roma Testa e gli altri diranno che occorre dragare subito, e che potrebbe esserci un’esondazione. Se non lo sanno, i vip romani, lo sapranno domani. Scopriranno che quando i fondali di un porto canale non vengono dragati, sottoposti ad una ordinaria manutenzione cioè, si alzano e rendono le inondazioni probabili, perchè in autunno piove. Sapranno anche questo. Forse pensano, infatti, di essere ancora in estate. E di poter dormire sul problema qualche altro mese. A Pescara c’è allarme, c’è rabbia, ma soprattutto consapevolezza di essere affidati a mani incapaci e a cervelli che non pensano. Quanto si potrà andare avanti, non si sa: di sicuro prima o poi, se non si interviene, il porto canale potrà essere considerato morto e sepolto sotto fango e acqua sporca. Il colmo, in una città di mare e di fiume. Ma in Italia, in Abruzzo, succede questo e altro. Quando il Finacial Time, autorevole quotidiano inglese di economia, dice con graffiante sarcasmo che in Italia ci sono i clown non si riferisce solo al Cavaliere.


06 Novembre 2011

Categoria : Cronaca
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